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Zafferano dell'Aquila DOP

Lo Zafferano dell’Aquila DOP è una spezia ottenuta dalla tostatura degli stimmi fiorali del Crocus sativus: una pianta bulbosa perenne di probabile origine asiatica. L’area di produzione comprende 13 comuni dell’altopiano di Navelli. Il prodotto finale si presenta sia sotto forma di fili (gli stimmi fiorali interi), sia come polvere macinata. Lo caratterizza e distingue dagli altri zafferani presenti sul mercato la notevole lunghezza degli stimmi fiorali e il colore rosso porpora. Il gusto è molto caratteristico, come pure l’aroma, assolutamente inconfondibile. Ha ottenuto la DOP nel 2005


La storia di questa spezia DOP è molto antica. Come pure l’origine del nome, arabo-spagnola con derivazioni persiane. E se non ci sono dubbi sulla sua patria di origine, l’Asia, è certo che il suo arrivo nella piana di Navelli avvenne nel XV secolo ad opera di un monaco domenicano - padre Santucci - che per primo introdusse in zona i primi bulbi provenienti dalla Spagna e precisamente da Toledo, dove il Santucci era stato inviato come membro del tribunale dell’Inquisizione.


Coltivato un tempo su estese superfici (nel 1885 la produzione stimata era di 40 quintali), lo Zafferano dell’Aquila DOP è oggi prodotto in poche decine di chilogrammi annui. Parte viene anche esportato all’estero, ricercato da ristoratori d’elité che preferiscono rifornirsi direttamente presso i produttori locali. Fortemente aromatico e dotato di una straordinaria capacità colorante, viene usato in piccolissime quantità per la preparazione soprattutto di primi piatti, salse, dolci e liquori.



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