Arti e mestieri

Antichi lavori e tradizioni in provincia di: Aosta.

Artigianato

L’artigianato rappresenta una delle espressioni più caratteristiche della Valle d’Aosta.
Un tempo la realizzazione artigianale di attrezzi d’uso quotidiano era una costante in una società  “autarchica” con limitati scambi commerciali. In particolare durante l’inverno, quando i lavori in campagna erano ridotti, venivano fabbricati in casa strumenti di lavoro, attrezzi d’uso domestico, giocattoli, tessuti, abiti, ecc.
In legno si fabbricavano strumenti di lavoro, oggetti per la cucina, per gli animali e per la casa, calzature, giocattoli  e tanto altro ancora.
Spesso questi oggetti erano abbelliti da intagli. Le decorazioni più comuni erano costituite da disegni geometrici eseguiti col compasso, rosoni, ruote solari ed altri simboli di antica origine.
Alcuni oggetti (stufe, mortai, pestelli, pentole) venivano realizzati al tornio, utilizzando la pietra ollare, una roccia tenera, di colore grigio-verde, diffusa in bassa Valle d’Aosta e nelle valli di Champorcher, Valtournenche, Val d’Ayas.
Se un tempo la produzione era prevalentemente di oggetti d’uso pratico, oggi la maggior parte delle opere è rappresentata da sculture, pannelli scolpiti ad alto e bassorilievo, suppellettili ornamentali, oggetti decorativi come fiori realizzati con legno, pigne ed altri materiali naturali. I soggetti delle sculture a tuttotondo e dei pannelli sono spesso ispirati alle attività tradizionali e alla vita contadina. Molto presenti sono le figure animali o di santi.
La produzione contemporanea si rifà ai modelli tradizionali, talora con rivisitazioni in stile più moderno, ma è sempre legata a stilemi locali. Alcuni artigiani svolgono questa occupazione per hobby, per molti è un’attività lavorativa complementare, in pochi sono professionisti a tempo pieno. La produzione affianca quindi opere semplici, in stile naïf o primitivo, ad altre più raffinate, fino a vere e proprie opere d’arte.

La grolla è probabilmente il prodotto artigianale più noto della Valle d'Aosta (se non altro per le Grolle d'oro, l'importante premio giornalistico indetto dall'Amministrazione regionale). Fondamentalmente è un calice da vino, con coperchio, ricavato da un pezzo di legno pregiato. Viene realizzata al tornio e successivamente decorata a mano. Il termine grolla deriva da “graal” che in lingua d’oil significa recipiente, coppa. In origine la grolla era una semplice coppa per bevute conviviali e si è evoluto fino a diventare l'oggetto odierno, utilizzato ormai come soprammobile e portagioie anziché come calice per bere.
Non bisogna confondere la grolla con la coppa dell'amicizia. Anche questa è un'elaborazione della tradizionale ciotola in legno, una semplice scodella munita di due manici. Più bassa e panciuta della grolla, è munita di beccucci ed ha il coperchio abitualmente scolpito. Viene impiegata essenzialmente per il "caffé alla valdostana”, caffé misto a grappa (a volte con l'aggiunta di génépy), zuccherato e speziato, che viene servito fiammeggiante.



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