Specialità gastronomiche

Trovi questa specialità in provincia di: Palermo.

I babbaluci

Uno dei proverbi siciliani sulle lumache recita: “babbaluci a sucari e fimmini a vasari nun ponnu mai saziari”  (lumache da mangiare e donne da baciare non saziano mai!). Questa massima sta ad indicare quanto i siciliani apprezzano a tavola le lumache.

L’origine della parola babbaluci deriva dall’arabo babush (lumaca) per la somiglianza dell’involucro delle lumache alla scarpe orientali che hanno la punta rivolta verso l’alto. Infatti in siciliano ancor oggi chiamiamo babusce le pantofole.
Le lumache  si possono comprare al mercato, oppure ricercarle nelle campagne fra le “restucce” (la rimanenza del grano raccolto) o fra i rami rinsecchiti facili da trovare in Sicilia, soprattutto nella stagione calda. In realtà dal 24 Giugno, giorno di San Giovanni, queste delizie cominciano ad essere presenti sulle tavole dei palermitani
La ricetta di cui parleremo è una specialità palermitana, ed è uno dei simboli culinari del Festino che si svolge in città dal 13 luglio al 25 luglio in onore di Santa Rosalia patrona di Palermo. In questi giorni per le vie più popolari di Palermo, ed in particolar modo al Foro Italico (Foro Umberto I°), luogo dove si conclude il festino, fra sfilata del carro della Patrona, gli odori di gelsomino, di cubbàita e sfincionello, prendono prepotentemente posto “muluni russu” (anguria) e i nostri babbaluci, accompagnati immancabilmente ed esclusivamente da un buon bicchiere di vino. A tal proposito un altro proverbio siciliano ricorda che: “cu mancia babaluci e vivi acqua , sunati li campani picchì è mortu”, ovvero mai bere acqua per accompagnare questo piatto. Davanti a questo ben di Dio il palermitano continua la giornata, contemplando gli immancabili fuochi d’artificio, che si concludono con la sonora ed attesissima masculiata (i botti finali ravvicinatissimi e assordanti tanto amati dai palermitani).
Ricordiamo infine che a Palermo la ricetta più tradizionale è quella che vi descriviamo, per intenderci quella del Festino, tuttavia altre preparazioni suscitano l’interesse dei buongustai  come ad esempio “i babbaluci a picchi pacchio” con i pomodori pelati, e ancora con mollica o con un pesto di menta.


Ingredienti
1 kg di lumache
5 spicchi d’aglio
Un mazzetto di prezzemolo
Olio extravergine d’oliva
Sale e pepe q.b.

Procedimento
Lavare accuratamente  le lumache in abbondante acqua corrente, quindi metterle in acqua in un grosso tegame del quale inumidirete i bordi per  impregnarli con il sale  (quest’espediente non permetterà alle lumache di fuoriuscire dal tegame). A questo punto mettere sul fuoco a fiamma bassa e non appena le lumache usciranno dal guscio aumentare la fiamma, aggiustare con un po’ di sale e portare a bollore. Far cuocere per una decina di minuti. Quindi sciacquarli in acqua corrente e mettere da parte.
Intanto preparare un soffritto con abbondante olio, l’aglio tagliato grossolanamente, (o semplicemente in camicia schiacciato) e il prezzemolo tritato. Aggiustare di sale e pepe e aggiungere le lumache risciacquate. Far cuocere, a fiamma moderata, per circa dieci minuti e servire spolverando con pepe e abbondante prezzemolo tritato.




Tratto da www.ricettedisicilia.net




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