Su Nuraxi (Barumini) o più propriamente il Villaggio nuragico di
Su Nuraxi, risale al periodo compreso tra il XIII ed il VI secolo
a.C., ed è il sito nuragico più conosciuto al mondo, e anche uno
dei più studiati e visitati. Dal 1997 è iscritto nella lista del
Patrimonio mondiale Unesco.
Scoperto nel 1951 dal professor Giovanni Lilliu, archeologo sardo
di fama internazionale e Accademico dei Lincei, è composto da un
nuraghe a struttura complessa (costruito in cinque fasi, lo si
intuisce dalla stratigrafia), con quattro torri angolari collegate da
una cortina muraria attorno alla torre centrale, eretta nel 1470 a.C.
(un tempo aveva tre piani, oggi dell’ultimo restano i massi di
basalto del primo anello), e dai resti di un grande villaggio.
Nel cortile centrale c’è un pozzo che pesca l’acqua a venti
metri di profondità : ancora oggi è alimentato da una ricca falda
freatica. Una capanna presenta un sedile in pietra al centro della
costruzione: gli studiosi ritengono che si trattasse del luogo di
ritrovo degli anziani, per riunioni politiche e religiose. Tutto il
territorio, comunque, è ricco di nuraghi e testimonianze del periodo
nuragico.
Attorno al nuraghe, dal periodo del Bronzo tardo, venne edificato
un villaggio nuragico destinato a ospitare la popolazione
circostante, il villaggio è composto da una cinquantina di capanne,
edificate a pianta circolare tramite grossi massi murati a secco e
ricoperte con tetti di forma conica in legno e frasche. Se nella fase
antica le capanne furono strutturate ad un unico ambiente, in una
fase più recente prevalse la tendenza della settorizzazione
dell'abitazione. Tra le capanne rinvenute, le più significative sono
apparse quella riservata agli incontri del capo, più grande e più
articolata nella struttura, e la capanna riservata alle assemblee
degli abitanti, nella quale sono stati ritrovati simboli delle
divinità adorate. Altri ambienti sono stati riconosciuti come
officine, cucine e centri di lavorazione agricola.
Durante il VI secolo a.C., la reggia subì distruzioni e fu poi
successivamente ripristinata in epoca Cartaginese per poi essere
occupata dai Romani, prima di essere abbandonata definitivamente.
Il nuraghe e il villaggio erano strategicamente connessi ad un
sistema di altri nuraghe e siti nuragici, come quello polilobato
rtrovato al di sotto della casa Zapata, nell'abitato di Barumini.