Sul Lago di Varese, in territorio di
Biandronno si erge, separata dalla terraferma da uno stretto canale
detto Ticinello, un triangolo di suggestiva bellezza, l'Isola
Virginia, o Isolino, uno dei luoghi più belli della provincia di
Varese, entrato di diritto nella lista del patrimonio mondiale
dell’Unesco.
Da poco tempo l'Isolino è nell’ambito
dei “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpinoâ€, di cui
fanno parte 111 villaggi in sei paesi: Italia, Svizzera, Austria,
Francia, Germania e Slovenia. Ritenuti i più interessanti tra i
circa mille siti noti.
Tranne la zona di attracco delle barche
che vi trasportano visitatori in cerca di tranquillità e il vicino
ristorante, l'intera isola (9200 m2) è ricoperta da una
fitta vegetazione, sicuro riparo per i numerosi animali selvatici che
vi circolano indisturbati. Il tarabusino, la folaga, lo svasso
maggiore e la gallinella d'acqua si riparano dagli sguardi dei
visitatori tra i lunghi rami degli enormi salici che ornano le rive.
Querce, ontani neri, Taxodium
Distichum, con le loro radici sporgenti, ninfee, pungitopo, fitti
canneti che offrono riparo alle varie specie di uccelli, crescono
liberamente in questo ambiente incontaminato
Conosciuta nell'antichità con il nome
di Isola di San Biagio, dato dalla presenza di un a piccola chiesa
dedicata a questo santo e meta di processioni dalla vicina Schiranna.
In seguito, nel 1822, venne acquistata dal duca Pompeo Litta, che
volle chiamarla con il nome della moglie, Camilla. La già ricca
vegetazione dell'Isola Camilla venne da lui infoltita con pioppi,
pini, frassini, abeti.
Nel 1878 cambiò nuovamente
proprietario e nome, prendendo quello della moglie di Andrea Ponti,
marchesa Virginia Ponti Pigna.
Ricerche compiute negli anni attorno al
1860 dall'abate Antonio Stoppani rivelarono la presenza di uno dei
più importanti insediamenti palafitticoli della preistoria
(risalente al 3500 a.C.). Vennero rinvenute lamelle in selce e
ossidiana, manufatti in quarzo ialino, tranciati trasversali tardo
neolitici e una serie di cuspidi di freccia.
Dal 1962 l'Isolino Virginia è di
proprietà del Comune di Varese, cui è stata donata dal marchese
Gian Felice Ponti.
Nel 1981 una eccezionale siccità ha
abbassato il livello del lago e rivelato una complessa struttura
lignea, proprio di fronte alla banchina del ristorante. Nella
villetta eretta dai Ponti nella seconda metà dell'Ottocento, oggi
sede del Museo Ponti all'Isolino, è conservata parte della raccolta
di reperti rinvenuti sull'isola. Il restante materiale archeologico è
esposto nei Musei Civici di Varese.
Dall'estate del 2006, su concessione
ministeriale, si è ripresa l'indagine archeologica per conto del
Museo Archeologico di Villa Mirabello: lungo le rive sono stati messi
in luce eccezionali strutture lignee fra le quali una porzione di
"pavimentazione" risalente a 4840-4710 a.C.
Le monumentali strutture lignee
neolitiche si sono eccezionalmente conservate nel tempo in quanto
sommerse dalle acque del lago, dai sedimenti e dalla vegetazione che
si è sovrapposta nel corso dei secoli. Circondano l'isola tanto sul
lato che guarda la terraferma, quanto lungo le sponde che guardano
Cazzago, sia verso Biandronno.