Luoghi e paesaggi
Cairate - Peveranza


I PAESI DIPINTI
La provincia di Varese è caratterizzata da ampie e belle valli che creano punti panoramici da cui si può ammirare un territorio circondato da monti e  costellato da laghi e percorsi d'acqua.
Molti di questi luoghi, affascinanti da un punto di vista paesaggistico e naturalistico, si sono arricchiti negli ultimi 50 anni di un patrimonio architettonico-artistico che vede nella tipologia dei "paesi dipinti" una punta di eccellenza.
Il comune di Marchirolo e frazioni quali Arcumeggia, Boarezzo, Olona, Peveranza, Runo e San Fermo sono oggi noti per l'armoniosa integrazione tra l'ambiente circostante e i dipinti murali nonché gli affreschi, che per soggetti figurativi rappresentati si ricollegano alle origini del posto, agli usi, ai costumi, alle attività lavorative degli abitanti e alle credenze popolari, in un'unica tavolozza di brillanti colori, godibile in ogni stagione.

Peveranza, dal 1869 frazione di Cairate, fu probabilmente ideata come fortificazione difensiva longobarda lungo la valle Olona posta sulla via pedemontana, a pochissimi chilometri dalla roccaforte di Castelseprio. La conformazione del centro storico non fa che confermare questa origine: gruppi di cortili addossati tra loro per accentuare il carattere difensivo, circondati dai due corsi d’acqua (Riale e Tenore) a formare un vero e proprio “castello rurale” che si snoda intorno alla chiesa di Santa Maria Assunta. Nel 2003 un gruppo di pittori locali riuniti all’interno dell’associazione “La Tavolozza” decise di creare un percorso artistico all’aperto che, per mezzo di pannelli dipinti, andasse a rappresentare la storia e le antiche tradizioni lavorative del paese. La peculiarità di tale progetto consiste nell’ubicazione di queste opere d’arte, ciascuna posizionata sui muri degli edifici presso i quali questi lavori si sono svolti realmente. Una trentina di raffigurazioni di Gaetano Cattaneo, Ninus, Fabio e Gaudenzio Colombo, Giuditta Crosta, Clara Gallo, Beniamino Gigli e Gianfranco Mancon, interpretano gli storici mestieri del “Panettiere”, del “Calzolaio”, del “Seminatore”, dell’“Ombrellaio”, del “Mungitore”, del “Cadregat”, ovvero dell’impagliatore di sedie, e di altre attività, a cui si affiancano rappresentazioni di momenti di vita quotidiana quali la “Vendemmia” e la “Trebbiatura”. Due quadri devozionali raffiguranti la “Madonna Immacolata” e la “Madonna del pane” testimoniano la fede e la profonda devozione degli abitanti a Maria. 

Infine, gli artisti hanno dipinto luoghi cari quali la Chiesa, la Fornace e la Casa della nonna, tipica cascina di campagna dell’800 tuttora esistente. Quest’ultimo edificio raccoglie una ricca collezione a carattere etnografico che restituisce tutto il sapore della civiltà contadina e che annovera suppellettili, attrezzi, mobilio e vestiario dell’epoca. Una vetrata trasparente sul pavimento del piano superiore permette di poter ammirare la volta a mattoni del rustico sottostante.


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