La struttura attuale del Palazzo venne
iniziata dal Duca Ranuccio II Farnese nel 1660 quale omaggio alla
moglie Margherita Violante di Savoia, grande appassionata di caccia
alla volpe.
I lavori di costruzione proseguirono
sotto il figlio di Ranuccio II, il Duca Francesco Farnese sino al
1719.
L’aspetto architettonico del cortile
d’Onore presenta ancora i caratteri che gli conferì il grande
scenografo Ferdinando Galli detto il Bibiena in collaborazione con
l’architetto e scultore Giuliano Mozzani di Carrara.
Di quest’epoca (1690-1711) sono
ancora visibili: l’alta balaustra che nasconde il tetto a coppi, le
quattro torri terminanti come aeree celle campanarie e le statue alla
sommità dell’edificio.
Alla morte di Antonio Farnese nel 1731
succede al ducato di Parma e Piacenza Carlo di Borbone, che divenuto
Re di Napoli nel 1734 trasferisce la totalità delle collezioni della
Reggia nella città Partenopea, oggi sono esposte al museo di
Capodimonte.
Tra il 1749 ed il 1765 con i nuovi
Duchi Don Filippo di Borbone e la moglie Louise Elisabette detta
Babette figlia di Re Luigi XV il Palazzo vive il suo momento di
massimo splendore.
La Reggia di Colorno trasformata da
grandi architetti quali Ennemond Alexandre Petitot e François
Antoine Carlier divenne in pochi anni una delle più sontuose
residenze d’Europa.
Alla morte del Duca Don Filippo di
Borbone gli successe il figlio Ferdinando uomo pio e devoto che fece
innalzare la cappella ducale di San Liborio ed un grande monastero
domenicano di ben 99 sale.
Importanti lavori di miglioria e
restauro furono intrapresi durante il periodo napoleonico e nel corso
del regno di Maria Luigia.
Nel 1862 il Palazzo divenuto proprietÃ
della casa regnante dei Savoia venne dismesso e le importanti
collezioni dei Borbone e di Maria Luigia andarono ad arricchire le
residenze Sabaude del Quirinale a Roma e del Palazzo Reale di Torino.
Nel 1871 il Palazzo ormai completamente
spoglio venne venduto dal demanio dello Stato alla Provincia di Parma
per 100 mila lire italiane. Dal 1978 la Provincia di Parma ha
iniziato un imponente lavoro di restauro che ha portato all’apertura
al pubblico del Piano Nobile (nel 1990), alla ricostruzione del
Giardino alla francese (Maggio 2000) ed all’apertura
dell’Appartamento del Duca Don Ferdinando di Borbone.