Luoghi e paesaggi
Dumenza - Runo


I PAESI DIPINTI
La provincia di Varese è caratterizzata da ampie e belle valli che creano punti panoramici da cui si può ammirare un territorio circondato da monti e  costellato da laghi e percorsi d'acqua.
Molti di questi luoghi, affascinanti da un punto di vista paesaggistico e naturalistico, si sono arricchiti negli ultimi 50 anni di un patrimonio architettonico-artistico che vede nella tipologia dei "paesi dipinti" una punta di eccellenza.
Il comune di Marchirolo e frazioni quali Arcumeggia, Boarezzo, Olona, Peveranza, Runo e San Fermo sono oggi noti per l'armoniosa integrazione tra l'ambiente circostante e i dipinti murali nonché gli affreschi, che per soggetti figurativi rappresentati si ricollegano alle origini del posto, agli usi, ai costumi, alle attività lavorative degli abitanti e alle credenze popolari, in un'unica tavolozza di brillanti colori, godibile in ogni stagione.

ll comune di Dumenza, situato in una conca circondata da boschi, ha determinato il nome della Val Dumentina e ha dato i natali all’artista Bernardino Luini, allievo di Leonardo da Vinci, e a Vincenzo Peruggia, umile imbianchino passato alla storia per aver rubato nel 1911 la Gioconda al museo del Louvre. Anche la frazione di Runo è famosa per un altro nome, quello di Bartolomeo Scappi, cuoco “segreto” di papa Pio V e autore del più grande trattato di cucina rinascimentale Opera dell’arte di cucinare. 

Per quanto concerne le origini del luogo, si può affermare che un rudimentale insediamento fece la sua comparsa già ai tempi delle invasioni barbariche: due mensole a forma di testa - una maschile e l’altra femminile - insieme al campanile a lato della chiesa di San Giorgio, datato “anno 909”, fanno supporre che gli abitanti fossero già discretamente numerosi per quell’epoca, tanto da voler procedere alla costruzione di ciò che inizialmente poteva essere una torre di vedetta. Nel 1978 alcuni abitanti di Runo decisero di dar vita ad un’iniziativa culturale-turistica che prese il nome di “Runo per l’affresco” al fine di realizzare un “libro murale” da “sfogliare” lungo le vie del paese. Il progetto, che avrebbe dovuto proseguire fino al 2000, si interruppe intorno al 1983, ma riuscì ugualmente a dotare i muri delle case di più di un centinaio di affreschi di differenti artisti che trattarono i più diversi soggetti. Tra questi sono da segnalare la composizione “L’afresch” del poeta dialettale Rino Gariboldi, che ha saputo descrivere a parole l’antica tecnica di pittura, e la “Partenza” di Andrea De Bernardi, unico affresco realizzato direttamente su muro, rappresentante una coppia di sposi nei tradizionali abiti popolari delle valli Dumentina e Veddasca al primo Ottocento. Si possono ammirare altri affreschi nella vicina frazione di Stivigliano. Accanto a tale iniziativa si sviluppò anche l’idea di decorare le mattonelle dei numeri civici con motivi di flora e fauna locale.

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