Luogo ameno situato nel comune di Leggiuno, in prossimità di Laveno Mombello, è particolarmente suggestivo per la conformazione rocciosa della sponda del Lago Maggiore su cui si erige l’intero Eremo. Abbarbicato sulla roccia a strapiombo in uno dei punti più profondi del Verbano, l’Eremo è un complesso monastico di tre edifici risalenti ai secoli XIII-XIV. Fu fondato dal Beato Alberto Besozzi di Arolo che fece un voto a S. Caterina d'Alessandria durante un naufragio e che si ritirò qui in una grotta per 35 anni a condurre vita eremitica fino alla sua morte nel 1205.
Nel secolo XIV era abitato da una comunità di monaci Agostiniani, ai quali nel 1379 subentrarono i Romiti Ambrosiani e successivamente nel 1649 i Carmelitani.
Numerosi i cicli pittorici entro e fuori le mura della chiesa, che coprono un periodo che va dal XIV al XIX secolo. Arte e storia si integrano splendidamente in un quadro naturale dei più suggestivi, quasi una balconata che si protende verso le isole Borromee.
L’Eremo si può raggiungere dal piazzale sovrastante, ricco di ampi parcheggi, scendendo una comoda e pittorica scala di 268 gradini o via lago salendone un’ottantina.
Grazie alla Provincia questo prezioso patrimonio storico-artistico sta ritornando al suo antico splendore.
Nella sala capitolare è esposta una preziosa documentazione fotografica che illustra l’impegnativo intervento di restauro fatto dalla Provincia, la quale inaugura qui ogni anno il suo programma di concerti estivi con una serata indimenticabile. Dal 1660 al 1770 il Covento divenne proprietà dei Carmelatitani di Mantova, per poi, nell’ottocento, passare agli austriaci, mentre le proprietà del Convento furono lasciate alle parrocchie limitrofe. L’Eremo venne acquistato nel 1970, dopo un lungo periodo di abbandono, dalla Provincia di Varese che una volta ristrutturato lo riaprì al pubblico nel 1986. Dal 1986 al 1996 è stato retto da una comunità Domenicana ed oggi è passato agli Oblati Benedettini.