Comune di 17.814 abitanti della provincia di Latina, Minturno sorge
presso il fiume Garigliano, e vide la sua fioritura grazie alla
costruzione della via Appia. Suggestivi sono il Ponte pensile,
costruzione innovativa e d'avanguardia per il tempo, e il Castello
Baronale, luogo che ospitò personaggi illustri come S. Tommaso d'Aquino e
Alfonso d'Aragona.
Antica Minturnae
Nei pressi del fiume Garigliano, che divide il Lazio dalla
Campania, sorgono i resti dell'antica Minturnae. Città alleata dei
Sanniti, si schierò contro Roma e fece parte (con Pirae, l'odierna
Scauri) della "Pentapoli Aurunca", formata anche da Sinuessa, Suessa,
Vescia ed Ausona. Nel 314 a.C. Minturnae, Ausona e Vescia furono
distrutte dai Romani. In seguito alla costruzione della via Appia
(Regina Viarum), voluta nel 312 dal censore Appio Claudio Cieco, la
città iniziò a risorgere. Nel 296 a.C. fu ripopolata con la deduzione di
una colonia romana. Altri coloni giunsero successivamente, ai tempi di
Cesare e di Augusto. Centro commerciale di rilievo, Minturnae assolse
(soprattutto in epoca imperiale) la funzione di controllo della "strada
fluviale" (l'antico Liris, oggi Garigliano) e del pons Tirenus,
menzionato da Cicerone.
La denominazione della città deriva, forse, da Me-nath-ur (preda del
fuoco) o da Minotauro, figura della mitologia greca.
La storia continua sul sito del comune di Minturno:
www.comune.minturno.lt.it