La Basilica di Sant'Antonio a Padova,
conosciuta dai padovani semplicemente come il Santo, è la più
importante chiesa della città e una delle più grandi e visitate al
mondo. Non è comunque la cattedrale patavina, titolo che spetta al
duomo. In essa sono custodite le reliquie di sant'Antonio di Padova.
È caratterizzata da una perfetta
armonizzazione di diversi stili: la facciata a capanna romanica; i
contrafforti che si sviluppano fino a diventare archi rampanti in
stile gotico che, in parallelo, scandiscono con regolarità lo spazio
e le cupole in stile bizantino, mediato attraverso Venezia; ed i due
campanili gemelli che, invece, richiamano quasi dei minareti.
La piazza antistante ospita il
monumento equestre al Gattamelata di Donatello. Donatello realizzò
anche le sculture bronzee (Crocifisso della basilica del Santo,
statue e formelle di varie dimensioni) che il Boito ha collocato
sull'altare maggiore da lui progettato.
Ha la dignità di Basilica papale, una
delle uniche 4 appartenenti allo Stato Vaticano che non si trovano in
Roma, ed è quindi soggetta alla sua giurisdizione.
Storia
Secondo una tradizione molto diffusa
nel tardo medioevo e fino al XVIII secolo, ma che non ha fondamenti
storici nè archeologici, in questo luogo sorgeva un tempio dedicato
alla dea Giunone, in cui, secondo Tito Livio, i padovani donavano ed
appendevano i trofei vinti nelle loro battaglie [1].
Il corpo del santo era stato sepolto,
come da suo desiderio, nella chiesetta di Santa Maria Mater Domini,
accanto al convento da lui fondato nel 1229. È questa chiesa il
nucleo da cui parte la costruzione della Basilica che la ingloba come
Cappella della Madonna Mora. La costruzione della basilica comincia
probabilmente già nel 1232, un anno dopo la morte di sant'Antonio da
Padova, e si protrae fino al 1310. Modifiche all'assetto della
Basilica si prolungano fino al XV secolo, con un forte impulso dopo
l'incendio e conseguente crollo di un campanile nel 1394. I lavori
del XV secolo includono il rialzamento del deambulatorio e il
riassetto del coro, con la costruzione di una nuova cortina.
Pietro Lombardo figlio di ser Martino
da Carona, scultore e architetto, all'età di 29 anni nel 1464 è
attivo nella Basilica del Santo ove scolpisce in stile rinascimentale
il monumento di Antonio Roselli e nel 1467 la lapide sepolcrale di
Jacopo Pavini. Nel corso del 900 vengono affrescate le cappelle
laterali.