Spello Indirizzo: Spello
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Spello nasce su uno sperone del Monte Subasio e sembra protendersi in avanti a dare il benvenuto ai visitatori. È proprio la pietra rosa del Subasio a dare a tutto il centro urbano una meravigliosa colorazione. Come per Spoleto, anche a Spello tracce di epoca romana e medievale convivono in perfetta armonia. I resti dell'Anfiteatro e del Teatro romani sorgono all'interno della cinta muraria medievale dove sono perfettamente conservate la Porta Consolare e la Porta Urbica. Camminando per le particolari stradine del centro, si possono poi ammirare antichi palazzi e castelli la cui struttura è stata modificata nel corso dei secoli. Spello non è solo testimonianza di un'antica realtà , ma è nota ai turisti anche per l'Infiorata: una manifestazione durante la quale si celebra il Corpus Domini. Ogni anno, dagli anni '30, gli artisti affollano le strade e mostrano le loro opere realizzate con petali di fiori ed ispirate ad eventi religiosi.
La visita di Spello inizia dalla sua parte più bassa, ancora cinta dalle Mura Romane ben conservate, nelle quali si aprono, tre porte: sulla Via Roma, la Porta Urbica e, sulla Piazza del Mercato la grandiosa Porta Consolare, del I sec. a. Cristo. La terza porta, chiamata Porta Venere, presenta due belle torri a base dodecagonale, le Torri di Properzio.
Poco più avanti, si erge la chiesa Santa Maria Maggiore del 1025 appartenne ai Camaldolesi dell‘abbazia di S. Silvestro di Collepino, ricostruito nel 1285 in forme romaniche, poi ingrandito in lunghezza nel 1644, demolendo il precedente portico e spostando in avanti la facciata di 7 metri, conservando però le decorazioni con ghirlande di foglie d‘acanto del portale romanico. L‘interno a croce latina presenta delle volte a crociera ed è allestito con ricchi altari del XVIII secolo. Vale la visita la famosa Cappella Baglioni con gli affreschi del Pinturicchio, considerati quelli della sua migliore produzione ed il suo autoritratto
Camminando per Spello si incontrano molti antichi e preziosi avanzi come i ruderi dell'Anfiteatro romano, del Teatro riccamente ornato di sculture marmoree, rinvenute nei vicini scavi, i ruderi di un Tempio di Diana, l'arco romano detto della Fortezza, il famoso Tempietto sacro a Clitunno, eretto presso le sorgenti di quel fiume cantato dal nostro grande poeta Giosuè Carducci, gli avanzi di vari acquedotti e terme dicono la grandezza che ebbe questa città al tempo di Roma e la sua importanza nella regione Umbra.
La Casa romana, risalente al I secolo d. C.: già restaurata nel II secolo, fu riportata alla luce nel 1885 grazie agli scavi eseguiti sotto il Municipio. L’iscrizione presente sulle mura dell’edificio fa ritenere che lo stesso fosse di proprietà di Vespasia Polla (madre di Vespasiano): sono ancora ben visibili l'atrio con la pavimentazione originaria a mosaico a tessere bianche e nere, l’impluvium, decorato con un mosaico ad onda, le quattro stanze laterali all'atrio e il grande ambiente in cui si svolgevano le riunioni familiari, con il triclinio sul lato destro e il peristilio a sinistra.
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