Varese - Villa Recalcati
Indirizzo: Piazza Libertà, 1 - Varese

Luoghi e paesaggi
Varese - Villa Recalcati


Villa Recalcati, dimora nobiliare settecentesca, che si affaccia sulle splendide rive del Lago di Varese, fu costruita come una delle tante residenze estive delle ricche famiglie milanesi che venivano a trascorrere la stagione sul lago, lontano dal chiasso della città, in un clima di tranquillità e contornati da un incantevole e rilassante paesaggio.
Il primo nucleo della Villa risale alla fine del '600. Nel 1682 essa ospitò la favorita del Conte di Melgar, Governatore di Milano, in visita in quei luoghi.
Il primo insediamento, che era caratterizzato maggiormente in senso di villa rurale, venne ingentilito nei tratti ed arricchito negli arredi nel corso del XVIII secolo, aderendo perfettamente all'ideale bucolico del secolo del rococò.
Entro la fine dell'800, la Villa passò di mano prima a Don Giuseppe Melzi e poi a Giovanni Battista Morosini, finchè nel 1874 essa venne tramutata in uno dei più lussuosi e rinomati alberghi del Nord Italia, il Grand Hotel Excelsior, frequentato da personaggi del calibro di Verdi e D'Annunzio.
Si confermava infatti anche in quegli anni il ruolo di primo piano della città nel panorama mondano italiano, come meta del turismo di lusso, in particolare dalla vicina Milano, ma non solo. Il clima ed il paesaggio attiravano facoltosi villeggianti, che spesso compravano anche casa in loco.
Stante la necessità di maggiore spazio, il corpo della Villa venne notevolmente accresciuto, con la costruzione di altri fabbricati che raggiunsero l'altezza di quello principale centrale.
La struttura della Villa comprende un fabbricato centrale, che guarda la città, ai lati del quale si aprono due ali, collegate tra loro da un portico ad arcate, secondo dettami di stile barocco. Antistante è un cortile d'onore, che si allunga in un viale, il quale connette il fabbricato con la città.
La facciata della Villa per contro, è piuttosto lineare e sobria, ma comunica un senso di solennità: in essa si alternano finestre e lesene. A questa, durante l'epoca in cui Villa Recalcati serviva da albergo, venne aggiunta una veranda, operazione che compromise l'andamento stilistico della facciata. 

Numerosi affreschi di pregevole fattura, in particolare opera di Pietro Antonio Magatti e Giovan Battista Ronchelli, adornano l'interno. I soggetti spaziano dalle allegorie e le narrazioni mitologiche in puro stile barocco e rococò, alla storia sacra. Sontuosi stucchi e scenografici caminetti completano il quadro della decorazione interna.
Il parco stesso è motivo decorativo per questo bellissimo edificio, anche se la sua storia risente di fasi di fortuna alterna. Era già presente alla creazione della Villa, ma solo nel '700 raggiunse il suo apogeo, con la sistemazione di varie sezioni, comprensive tra l'altro di un agrumeto e di un orto, e di una parte di giardino alla francese, così in voga in quegli anni. Aderendo al gusto dell'epoca, il giardino venne arricchito di una grotta, fontane e statue, che ne facevano la tipica dimora di delizie nobiliare.
Nell'800 il parco subì una trasformazione in senso romantico, ad opera di Enrico Combi, che si ispirava maggiormente agli stilemi del giardino all'inglese, il quale risultava molto più naturale e solo apparentemente incolto.
La scelta delle essenze si fece più ricercata ed esclusiva, venne aggiunto un ninfeo.

Il passaggio del complesso alla Provincia comportò un lungo periodo di abbandono per il parco, che solo nel 1997 venne restaurato all'antico splendore ed aperto al pubblico.

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