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Sulla Strada dei Sapori non si perde l'appetito

Ristoratori, produttori agricoli, conduttori di agriturismo, Pro Loco: 127 “protagonisti del territorio” a nord del capoluogo scelgono per la prima volta di rinunciare a camminare ciascuno per la propria strada. Nata qualche anno fa un po’ in sordina, la Strada dei Sapori delle Valli Varesine esce finalmente allo scoperto con una propria Rassegna Enogastronomica prossima al via, che promette di essere qualcosa di più di una semplice kermesse della buona tavola.

Otto giornate, quattro fine settimana ( si comincia sabato 19 ottobre, si conclude domenica 10 novembre ) diciotto fra ristoranti, osterie, trattorie e agriturismi e un binomio che promette di fare presa sui consumatori, vale a dire l’offerta di piatti a base di prodotti tipici locali a prezzi contenuti. Ieri la presentazione a Villa Ponti, presenti Silvano Ronzani, presidente della Strada, il vicepresidente Paolo Sartorio e Massimo Grignani a nome delle associazioni agricole.

<<La nostra>>, ha spiegato il presidente, <<è la più recente delle Strade dei Sapori riconosciuta da Regione Lombardia, per un totale di 150 chilometri che attraversano 56 Comuni nelle due comunità montane del Verbano e del Piamobello. In più, siamo soci della Federazione delle Strade dei Vini e dei Sapori, strumento strategico per promuovere l’agricoltura e i suoi prodotti. Attraverso i prodotti della terra vogliamo promuovere il Varesotto e un turismo consapevole>>.

Obbiettivo certamente non facile da raggiungere, ma proprio la crisi economica attuale può dare una mano perché sempre meno si scelgono mete esotiche lontane e sempre più tendono a riscoprire le località vicine, proprio per questo motivo magari molto meno conosciute. <<è uno sforzo non da poco>>, ha aggiunto Sartorio, <<perché mentre i prodotti di altre zone d’Italia o della Lombardia sono spesso noti al grande pubblico, quelli che nascono in provincia di Varese attendono ancora il giusto riconoscimento>>. Può una rassegna di enogastronomia contribuire a rilanciare un territorio anche sotto il profilo turistico, oltre che economico? <<Siamo convinti di si>>, risponde Grinani, <<ed è per questo che abbiamo deciso di metterci insieme a partire dall’osservanza di rigidi criteri di qualità a tutela del consumatore. In tavola i consumatori troveranno solo prodotti di qualità a chilometro zero>>. In più, spesso i ristoratori abbineranno la buona tavola con manifestazioni culturali e sportive oltre che lavoratori di cucina. Per il momento l’iniziativa pubblicitaria è interna al territorio, ma una campagna pubblicitaria riguarda anche il Canton Ticino e, in prospettiva di futura edizioni, Milano città.