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Nuova legislazione europea sull'etichettatura alimentare


E' stata approvato al Parlamento europeo, dopo tre anni di negoziati, il regolamento sull'etichettatura alimentare europea con 606 voti a favore, 46 contrari e 0 astenuti.


Attraverso la nuova normativa i 27 Stati membri dell'Unione Europea hanno deciso di rendere obbligatoria (da settembre 2011) l'etichetta che indica il paese d'origine per le carni di maiale, agnello e pollame, mentre è già in vigore per carne bovina, ortofrutta, miele e olio d'oliva.
Entro due anni dalla sua entrata in vigore, Bruxelles dovrà esaminare se estendere l'obbligo dell'origine alla carne usata come ingrediente negli alimenti. E un anno dopo, nella stessa ottica, dovrà pronunciarsi su latte, formaggi e carni diverse presenti nelle preparazioni, alimenti non trasformati, quelli a monoingrediente e quelli dove gli ingredienti superano il 50% del prodotto finale.


La normativa permette di tutelare sia i consumatori europei che le regole del mercato interno.

I consumatori europei, infatti, avranno così etichette alimentari più chiare, con informazioni più dettagliate sui prodotti che acquistano ogni giorno. Tra le novità ci sono le nuove norme per segnalare il contenuto di allergeni, la cui presenza verrà evidenziata in maniera opportuna e riconoscibile a colpo d'occhio.


Inoltre il Parlamento Europeo ha dato una svolta decisiva anche ai cosiddetti "alimenti imitazione", cioè quelli che replicano prodotti di origine controllata senza dare altrettante garanzie in termini di sapore e di qualità; questo significa che sarà vietata la riproduzione sulle confezioni di immagini di alimenti che non sono realmente contenuti nel prodotto, ad esempio non si potrà mettere l'immagine delle fragole su uno yogurt che ne contiene solo aromi e coloranti.


Per quanto riguarda le carni, quelle che non derivano da un intero pezzo ma sono state incollate con colla di fibrina dovranno indicarlo. Le carni fresce, invece, dovranno indicare l'origine mentre per quelle trasformate ci vorrano ancora anni di studio di impatto.


Infine sono state abolite le cosiddette "indicazioni semaforiche", quelle che indicano la quantità di grassi nei prodotti.

Paradossalmente un bicchiere di latte veniva bollato rosso perchè conteneva più grassi di una coca-cola light che invece veniva bollata verde. Con la direttiva nessun alimento correrà il rischio di essere bollato come dannoso senza considerarlo all'interno di un regime alimentare vario ed equilibrato.


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