Storie e curiosità

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Il caffè

La pianta del caffè appartiene al genere Coffea, della famiglia delle Rubiacee.

Dai semi di questa pianta, opportunamente tostati e macinati, si ottiene la bevanda più conosciuta a consumata al mondo: il caffè.

Le origini del caffè non sono note, sicuramente si diffuse prima nel mondo arabo per poi arrivare in Europa. Il termine caffè deriva dalla parola araba "qahwa", che in origine identificava una bevanda prodotta dal succo estratto da alcuni semi, che provocava effetti eccitanti e stimolanti. Dal termine "qahwa" si passò alla parola turca "qahvè", parola riportata in italiano con "caffè". Alcuni pensano invece che il termine caffè derivi dalla regione di Caffa, nell'Etiopia sud-occidentale, dove si coltiva la pianta del caffè.

Nel XV secolo la conoscenza del caffè si estese nel Medio Oriente fino ad Istanbul, dove il suo consumo avveniva nei luoghi d'incontro dell'epoca, locali simili a taverne in cui i turchi solevano sedersi e consumare questa bevanda.

Venezia, grazie ai suoi rapporto con l'Oriente, fu la prima ad introdurre il caffè in Italia: le prime botteghe del caffè comparvero nel 1645.

Nel XVII secolo il caffè si diffuse in Inghiterra (nel 1663 si contavano già 80 coffeehouse, che diventarono ben 3000 nel 1715) e in Francia e da allora la crescita fu esponenziale tanto che nel Settecento ogni città d'Europa possedeva almeno un caffè.


Varietà di caffè

Il genere Coffea comprende oltre 100 specie, tuttavia, commercialmente le varietà di caffè vengono proposte in due tipologie principali: l'arabica (Coffea arabica) e la robusta (Coffea canephora).

Un'altra specie, la Coffea liberica, viene coltivata su larga scala ma in quantità molto inferiori alle prime due.

Una decina di specie di caffè vengono coltivate localmente e sono quindi poco conosciute. Le più note sono Coffea stenophylla, originario dell'Africa occidentale; Coffea mauritiana, il caffè marrone dell'Isola Maurizio e della vicina Isola della Riunione; e Coffea racemosa, originaria del Mozambico, Le specie differiscono per gusto, contenuto di caffeina e adattabilità a climi e terreni diversi da quelli di origine.


Coltivazione e mercato del caffè

Con la diffusione su larga scala, il caffè iniziò ad essere coltivato in modo intensivo nelle colonie inglesi e in quelle olandesi (in Indonesia), quindi iniziò anche la Francia in tutto il Centroamerica.

Le prime coltivazioni in Brasile iniziarono nel 1727.

La coltivazione del caffè dipese sempre dalla schivitù, fino alla sua abolizione nel 1888. 

Il caffè è una delle merci più scambiate insieme al petrolio e all'acciaio.

Secondo le statistiche dell'International Coffee Organization, i maggiori produttori mondiali di caffè sono, in 'ordine di importanza, il Brasile (che produce quasi un terzo del caffè nel mondo), il Vietnam, la Colombia e l'Indonesia. Seguono, con ordine variabile secondo le annate, Messico, Guatemala, Honduras, Perù, Etiopia, India.

Il mercato del caffè è in mano a poche multinazionali, una ventina di società tra cui le più importanti sono: Neumann Kaffee (Germania), Volcafè (Svizzera), Cargill (Stati Uniti), Esteve(Brasile/Svizzera), Aron ( Stati Uniti), ED&F Man (Regno Unito), Dreyfus (Francia), Mitsuibishi (Giappone). Solamente una di queste 20 aziende che controllano il mercato appartiene a uno stato che è anche grande produttore.

Questo sistema non avvantaggia di certo i produttori che spuntano prezzi all'origine molto bassi, che non consentono agli stati produttori di arricchirsi come potrebbero se avessero maggior potere contrattuale. Questo vale soprattutto per quei paesi africani (come Uganda, Ruanda ed Etiopia) che sopravvivono grazie al caffè, che rappresenta la prima fonte di reddito. Questi paesi sono molto esposti al rischio di speculazioni e subiscono molto le fluttuazioni del mercato.

Agli inizi degli anni '90, il valore globale del caffè era di circa 30 miliardi di dollari, di cui 12 andavano ai paesi d'origine; nel 2001 era arrivato a 65 miliardi, di cui solo 5,5 miliardi rimanevano ai paesi produttori!

Alcune grosse aziende come Sara Lee/De e Nestlé possiedono società d'importazione proprie che controllano tutta la filiera del caffè, dal raccolto al consumatore.




Tratto da www.cibo360.it





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