Furono quasi 150 i mulini in azione nel Varesotto, 135 dei quali artigianali: oggi ne restano tre, uno industriale a Gallarate, gestito da un appassionato ingegnere e due artigianali, il Rigamonti a Barzago di Cunardo e il Bernasconi alla Folla di Malnate.
La macinazione dei cereali sino all’avvento delle macchine a vapore e poi dell’elettricità avveniva con il sistema idraulico, l’acqua ancora oggi è la forza motrice di tutti i mulini artigianali.
I mulini ancora in funzione sono visitabili a richiesta e da vedere in particolare c’è lo storico impianto dei Salvini a Cocquio Trevisago, vicino al museo del grande pittore Innocente.
Oggi a dare pane e farine agli italiani sono industrie molitorie a volte enormi, ma qui a casa nostra la polenta migliore arriva dalla macinazione a due palmenti, cioè da due grandi pietre sovrapposte, dei mulini ancora attivi.
Cercare vecchi mulini significa trovare boschi, acque e luoghi sereni.
Che peraltro hanno visto la fatica e l’impegno di moltissimi mugnai, gente instancabile e generosa, certamente diversa da oggi ma certo di una stupenda umanità .
(tratto da www.varesenews.it)