Il Torrone di Cremona rappresenta il prodotto
principe dell’antica arte dolciaria cremonese.
In origine era prodotto esclusivamente nella città di Cremona,
mentre oggi la produzione si è estesa a tutta la provincia.
Il
segreto del torrone, goloso dolce a base di mandorle miele e albume,
sta nella lavorazione a regola d’arte, che prevede l’uso di
attrezzature d’avanguardia, insieme ad uno scrupoloso rispetto
delle antiche ricette tradizionali.
Il risultato è un prodotto
d’alta qualità , dall’aspetto e dal gusto inconfondibili.
Il
Torrone di Cremona si presenta come una barretta croccante di
mandorle o nocciole (intere e tostate) amalgamate in un impasto di
miele, zucchero e albume d’uovo montato a neve.
La pasta interna
è biancastra, così come anche la superficie esterna, dove il colore
è dato dalla presenza dell'ostia che lo ricopre.
Il gusto è dolce e dal sapore di mandorla.
La consistenza
è friabile per il tipo classico, morbida e fondente in quello
tenero.
Il torrone classico presenta caratteristiche di durezza
unite alla friabilità : deve infrangersi come il cristallo in tanti
piccoli pezzi e sciogliersi in bocca senza lasciare grumi.
Gli
aromi naturali devono essere usati in quantità tale da non alterarne
mai il sapore.
Tradizionalmente il Torrone è preparato in
stecche rettangolari, il cui aspetto allungato e squadrato
richiamerebbe quello del Torrazzo, il campanile del Duomo, ma è
venduto anche in altre forme dalle svariate dimensioni: torte,
torroncini e altre creazioni di fantasia.
Per quanto riguarda la sua origine, autorevoli testi
assicurano che questo dolce fu generato dalla creatività dei
pasticceri cremonesi, in occasione delle nozze tra Bianca Maria
Visconti, figlia del duca di Milano e il condottiero Francesco
Sforza, nel 1441.
Per quest’occasione, i cuochi di corte
crearono un "gateau" a forma di "Torrione",
simbolo della torre duecentesca che ancora oggi affianca la
cattedrale.
Il magnifico dolce prese il nome di torrone, e il
successo fu tale da dare il via alla sua produzione
artigianale.
Tratto da: www.buonalombardia.it