"Riso
alla Pitocca" letteralmente "risotto alla povera" dato
che i pitocchi erano i mendicanti che nel XVII e nel XVIII secolo
battevano la pianura Padana alla ricerca di un minimo di
sostentamento; la denominazione appare però ironica, poiché non si
tratta propriamente di un piatto povero. Costituisce infatti portata
unica, al quale può eventualmente succedere del formaggio e un
dessert.
L'abbinamento
usuale è tutto bresciano con Franciacorta rosato spumante o, per chi
preferisse un vino tranquillo, con Chiaretto del Garda.
Il
piatto bresciano è analogo al veronese "risotto alla
sbirraglia" e non presenta varianti di rilievo: in alcuni casi,
assieme alla carne di pollo si richiede espressamente l'impiego delle
interiora nobili (fegato e cuore) e delle creste. Al posto della
cipolla, per la rosolatura della carne, può essere usato un porro. A
fine cottura il riso è talvolta insaporito con crescione. L'aggiunta
del formaggio grattugiato è discrezionale.
Una
versione leggermente più brodosa prende il nome di zuppa di riso
alla pitocca.
Ingredienti
per 6 persone
-
1 Pollo
- 500 gr. Riso
- 100 gr. Burro
- 2 piccole
CIPOLLE
- 1 Carota
- 1 costa Sedano
- 3 cucchiai Olio
Extravergine di Oliva
- 1 bicchiere Vino bianco secco
Preparazione
Pulire
il pollo e lavarlo, quindi tagliarlo a pezzi. Mettere in una pentola
la testa, il collo, le ali e lo stomaco; unire la cipolla, la carota
e il sedano, ricoprire di acqua e salare; mettere il recipiente sul
fuoco e lasciare cuocere fino ad ottenere un brodo saporito; in una
casseruola soffriggere nell'olio e in 50 gr. di burro l'altra cipolla
tritata fine; sistemare nel recipiente i restanti pezzi di pollo e il
suo fegato, farli rosolare bene e poi versarvi sopra il vino; salare
e pepare. Quando il pollo sarà a metà cottura, aggiungervi il riso
mescolando bene; dopo 5 minuti diluirlo con un po' di brodo; portare
il riso a cottura aggiungendo il brodo poco per volta; prima di
togliere il risotto dal fuoco, incorporarvi il rimanente burro.