Una fetta di Panettone e un calice di
spumante è il modo più semplice, più italiano e senz'altro più
milanese di scambiarsi gli auguri natalizi.
Questa specialità ha origini antichissime.
A Milano il pane usato per le occasioni
rituali era più tondo e grosso del solito, ricco e speciale, con
uova, frutta, uva passa,canditi, spezie miele (lo zucchero divenne di
uso comune nel 1800). Per aiutare la lievitazione e come devozione le
donne, dopo aver lavorato l'impasto, vi tracciavano sopra, con la
fede nuziale, un solco a forma di croce.
Si narrano diverse leggende del
panettone tradizionale cioè quello fatto con burro, uvetta e cedro
canditi. Nel tempo sono state realizzate anche tante varianti con
vari tipi di creme, liquori, coperture di cioccolata e decorazioni
varie.
Una delle leggende più accreditate sul
panettone milanese narra che questo dolce natalizio nasce durante uno
sfarzoso pranzo di Natale offerto dal Conte Sforza quando il suo
cuoco si accorse che il forno gli aveva bruciato il dolce. L’aiutante
del cuoco, di nome Toni, vedendo il cuoco disperato e non sapendo
cosa fare, gli propose di presentare il dolce da lui preparato con
gli avanzi. Si trattava di una specie di pane dolce fatto con burro,
frutta candita e pasta. I commensali, con grande stupore del cuoco,
del suo garzone e del padrone di casa rimasero favorevolmente
impressionati ed alzarono un coro d’entusiasmo ricco di
complimenti.
Il cuoco imbarazzato da questa
ovazione, ammise che il merito era tutto del suo aiutante e del suo
“Pan di Toniâ€.
Un’altra leggenda accreditata narra
di un giovane falconiere, tale Ughetto Atellani, perdutamente
innamorato di una fornaia di nome Algisa che gestiva un forno vicino
alla Chiesa delle Grazie. Purtroppo per lei gli affari non andavano
bene con l’avvicinarsi del Natale. Difatti vedeva lunghe code di
gente fare la fila davanti al forno suo concorrente non molto
distante da lei.
Allora Ughetto Atellani,vedendo la
disperazione della sua amata, decise di dare fondo ai suoi ultimi
denari comprando burro, zucchero, uova ed uva sultanina. Impastò il
tutto con la farina e, potere dell’amore, il successo fu
assicurato. Dopo questo avvenimento i due innamorati convolarono a
nozze.
Indipendentemente dalle leggende il
panettone, come suggerisce il nome stesso, non è altro che un pane
arricchito con altri ingredienti molto semplici, ma che messi insieme
hanno dato vita ad uno dei dolci più famosi al mondo.
L'industria ha contribuito a fare del
Panettone il dolce natalizio per antonomasia, ma ancora rilevante è
la produzione artigianale.
Negli anni 50 due imprenditori dolciari
milanesi, Angelo Motta e Gino Alemagna, furono impegnati un una
"gara" all'ultimo dolce. Al primo si deve l'invenzione del
panettone alto (facendolo cuocere in pirottini di carta che fasciano
l'impasto e ne favoriscono la crescita verticale), come lo conosciamo
oggi, per renderlo diverso da quelli preparati in altre pasticcerie
milanesi.
Ingredienti per tre panettoni di 1 kg
- 1.350 gr. Farina bianca
- 400 gr. Burro
- 300 gr. Zucchero semolato
- 200 gr. Uvetta sultanina
- 250 gr. Lievito di pasta di pane
- 50 gr. Arancia o Cedro Candito a
pezzettini
- 15 Uova
Preparazione
Per la preparazione del panettone
occorre esperienza notevole in paste lievitate, ma soprattutto un
luogo ideale, caldo, asciutto e senza correnti d'aria.
Infarinare un tovagliolo e avvolgervi
il lievito di pane; lasciarlo lievitare per due ore in luogo tiepido
e senza umidità . Raddoppierà di volume.
Versare sulla spianatoia 150 gr di
farina, disposta a fontana e sbriciolarvi il lievito di pane,
sciogliendolo con un po' di acqua tiepida. Incorporare man mano la
farina, formando così un impasto morbido ed omogeneo; formarne un
panetto, coprirlo con un tovagliolo, dopo averlo messo in una terrina
infarinata a riposare per 3 ore.
Trascorso questo tempo, mettere sulla
spianatoia 130 gr di farina, sempre a fontana, disponendovi nel
centro la pasta lievitata nelle tre ore. Sciogliere la pasta di
lievito con qualche cucchiaio di acqua tiepida e unire la farina.
Impastare energicamente per qualche minuto e formare nuovamente una
palla, da disporre nello stesso modo, in una terrina a lievitare,
sempre coprendo però per 2 ore.
Tagliare a dadini il cedro e l'arancia
candita, far ammorbidire l'uvetta in acqua tiepida per un quarto
d'ora, poi scolare e far asciugare bene.
A parte far sciogliere 300 gr di burro,
senza farlo friggere.
In un altro recipiente far sciogliere
lo zucchero con due dita di acqua calda e poi unirvi mescolando con
una frusta i 12 tuorli e le 3 uova intere e lasciar cuocere a
bagnomaria per intiepidire il composto.
Versare a questo punto sulla
spianatoia, 1 kg di farina e aggiungere due cucchiaini di sale fino,
mescolare alla farina e disporre il tutto a fontana.
Trascorse già le due ore, prendere la
palla lievitata e porla al centro della farina, unire il burro fuso,
stemperando molto bene. Aggiungere lo sciroppo di zucchero fuso, con
le uova, e incorporando poco alla volta tutta la farina rimasta.
Lavorare con forza per 20 minuti facendo amalgamare tutti gli
ingredienti ed ottenendo una pasta soda ed elastica. Alla fine
aggiungere l'uvetta e i frutti canditi, facendoli aderire alla pasta.
Ora dividere l'impasto in tre pezzi grossi quanto si desidera il
volume dei panettoni ( se si usa come forno quello delle cucine
normali è preferibile formare dei piccoli panettoni). Ungersi le
mani di burro, arrotolare i pezzi, metterli su un foglio di carta
imburrata e infarinata, e quindi su un'asse. Lasciarli lievitare per
6 ore, in un luogo caldo e asciutto.
Non si possono stabilire con precisione
le ore necessarie per una perfetta lievitazione, perchè sono
moltissimi i fattori che incidono su di essa. Dopo le sei ore il
volume dei dolci sarà aumentato più del doppio. Lasciarli al fresco
per 10 minuti. Incidere sulla superficie di ogni panettone una croce
e metterli in forno, riscaldato precedentemente,a una temperatura di
200°-220° molto distanziati l'uno dall'altro.
Dopo soli 5 minuti di cottura, metter
il rimanente burro, a dadini, sulla croce incisa sui panettoni,
sfilati dal forno per qualche istante. Man mano che i panettoni si
colorano, abbassare il fuoco, per non farli bruciare in superficie.
Tratto da www.milanometropoli.com