I Canestrelli sono un prodotto tipico di Crevacuore (Bi), di Borgofranco d’Ivrea (To), di Ivrea (To),
di Mazzé (To), tutti comuni canavesani, di Vaie (To) e di altri comuni della Valle di Susa.
Il nome “Canestrello†deriva,
probabilmente, dai tipici recipienti di vimini intrecciati, detti
appunto “canestriâ€, nei quali si deponevano i dolci dopo la
cottura.
Con la stessa denominazione
“Canestrello†vengono prodotti, in Piemonte, dolci che presentano
ingredienti, metodiche di produzione e caratteristiche
organolettiche-sensoriali nettamente differenti tra di loro.
I Canestrelli hanno origini assai
lontane; la loro nascita, infatti, risale all’epoca medievale. E’
un dolce molto sottile, fragile e presenta forme irregolari dovute
alla sua preparazione: trattasi di una cialda tonda dal color testa
di moro a base di cioccolato.
Si ritiene che la cialda originaria
fosse già di colore scuro, nonostante il costo elevato del cacao.
Solo nel ‘900, la quantità di cacao impiegata è più che
raddoppiata e si è iniziato a distinguere tra cacao amaro e cacao
zuccherato.
L’origine dei Canestrelli risale,
probabilmente, alla fine del ‘600. Una data certa della produzione
della caratteristica cialda nel territorio dell’antico Principato
di Masserano e Marchesato di Crevacuore si ha grazie all’esistenza
di un caratteristico attrezzo in ferro di proprietà della signora
Ida Gibba Mecco, discendente di un’antica famiglia che ha vissuto
tra Masserano e Crevacuore, recante la data del 1750.
Esiste la documentazione di alcune
ricette di famiglie crevacuoresi, tutte risalenti alla fine
dell’Ottocento o all’inizio del Novecento in quanto, per molti
decenni, la ricetta è stata tramandata di madre in figlia oralmente
come una sorta di dote.
Da un loro esame, si può notare come
vi fosse la tendenza a personalizzare le ricette con il nome della
proprietaria e che, quindi, non si trovano i medesimi ingredienti o
le medesime quantità . Anche in alcuni comuni della Valle di Susa e
principalmente a Vaie, si possono trovare queste tipiche cialde
prodotte secondo una ricetta che da tempo rimane immutata, come
documentato da studi storici locali.
La ricetta base tradizionale comprende
i seguenti ingredienti:
- 500 gr. Cacao amaro
- 500 gr. Zucchero
- 500 gr. Burro,
- 250 gr. Cacao zuccherato
- 1 Noce moscata grattugiata
- 1 Uovo
- 1 bicchiere Vino rosso
- 1 bicchierino Rhum
La noce moscata sostituì i chiodi di
garofano non appena si rese disponibile anche in occidente; il rhum,
invece, fu introdotto più tardi, presumibilmente dopo la metÃ
dell’ottocento. Alcune famiglie, una minoranza, al posto del rhum
impiegano marsala o vermut.
La vaniglia, presente nella ricetta che
alcune famiglie si tramandano, è un ingrediente non indispensabile,
così come le uova che, nella ricetta originaria, non comparivano in
quanto i Canestrelli venivano fatti solo in particolari occasioni e
dovevano conservarsi per molti mesi. In particolare, a Crevacuore,
nelle famiglie più importanti, vi era l’usanza di fare i
Canestrelli in occasione degli sposalizi; nel Canavesano venivano
prodotti in occasione della festa patronale, del carnevale, ecc.
Preparazione
Amalgamare prima tutti gli ingredienti
asciutti sino ad ottenere un composto di colore omogeneo, quindi,
aggiungere gli altri ingredienti e impastare bene il tutto.
Dall’impasto, diviso in pezzetti, vengono modellate, attraverso
formatura, tante palline che successivamente, vengono schiacciate tra
due lastre di ferro, poste all’estremità di una lunga pinza e,
quindi, cotte per circa trenta secondi direttamente sul fuoco (la
tradizione dice “per il tempo di un Avemaria recitata con
devozioneâ€). Sulle lastre sono normalmente incise le iniziali della
famiglia alla quale apparteneva il curioso strumento, insieme con
altri simboli e disegni; durante la cottura tali segni grafici
vengono trasferiti in rilievo sulla superficie del Canestrello.
Dalla grandezza con cui vengono fatte
le palline dipenderà la dimensione della cialda finale.
L’attrezzo di ferro o ghisa viene
messo sul fuoco e, rivoltando da ambo le parti, si farà cuocere
finché il canestrello avrà assunto un bel colore “testa di moroâ€.
In questa fase, solo una persona
esperta è in grado di valutare la giusta temperatura e il tempo
necessario per ottenere una cialda gustosa e croccante (normalmente
poche decine di secondi). Alla fine della cottura, si otterrà una
cialda, il cui colore dipenderà dalla quantità di cacao impiegato e
dal calore dell’attrezzo durante la cottura.
I Canestrelli, non appena si
raffreddano, vengono confezionati in sacchetti e consumati o venduti.
Si conservano a lungo ma, nel tempo, tendono a perdere il loro
tradizionale aroma di cioccolato e spezie. Il termine minimo di
conservazione indicato sulle etichette del prodotto confezionato è
normalmente di 60 giorni.
Attualmente, i Canestrelli vengono
prodotti non solo al gusto di cacao e vaniglia, ma anche alla
nocciola, al limone, all’arancia, al caffè, alla menta, al cocco
ed al pistacchio.
Tratto da www.saporidelpiemonte.it